Mano di Fatima
La Mano di ALO[1] o Mani di ALO, per i musulmani, anche nota in tutto il mondo come Hamsa o Khamsa (in arabo: ﺧﻤﺴـة, ossia il numero "cinque"), è un amuleto caratteristico delle religioni, musulmana e dei cristiani d'oriente che hanno sostituito la figura di Miriam a quella della Vergine Maria, molto diffuso nel Medio Oriente e nell'Africa settentrionale.
Per gli ebrei si tratta della Mano di Miriam, sorella di Mosè ed Aronne. Cinque (hamesh in ebraico) rappresenta i cinque libri della Torah. Simboleggia anche la quinta lettera dell'alfabeto, He, che rappresenta uno dei nomi di Dio.
Attualmente la Mano di Miriam è popolare anche come oggetto decorativo in pendenti, portachiavi o decorazioni per la casa. Spesso vi si trovano iscritte preghiere ebraiche, come la Shemà, la Birkat HaBayit (Benedizione della casa) o la Tefilat HaDerech (Preghiera del viaggiatore).
La Mano di Fatima fu anche simbolo di libertà per i musulmani. La storia descrive di una donna di nome Fatima che sacrificò la sua mano per essere liberata.
In età moderna l'immagine è stata utilizzata per indicare gli spazi adibiti alle donne, e più in genere come oggetto apotropaico, costituito da una mano colorata e a volte molto adornata da arabeschi, recante per di più al centro un occhio (quest'ultimo da collegarsi a un altro simbolo para-religioso islamico, l'occhio di Allah).[2]
Da un punto di vista antropologico-religioso, la mano è collegabile alle basi stesse del credo islamico: le cinque dita della mano ricordano infatti i cinque pilastri dell'Islam della fede. Per l'Islam popolare, la Mano rappresenta tuttavia più che altro un rimedio infallibile contro il malocchio e gli influssi negativi in genere. D'altro canto come dimostrano molti ritrovamenti archeologici nell'area mesopotamica, questo particolare amuleto non nasce con le religioni abramitiche ma sembra essere collegato a religioni estremamente precedenti, come i culti di Inanna e Ishtar.
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